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Le statuine votive dalla necropoli di Tuvixeddu

Volete un altro ottimo motivo per visitare i Musei Nazionali di Cagliari durante il periodo pasquale?

Nella prima sala del Museo Archeologico sono esposte quattro statuine raffiguranti figure femminili assise in trono dalla necropoli di Tuvixeddu a Cagliari.

Le statuine risalenti al 5° secolo a.C. furono scoperte durante gli scavi condotti nel 1908 nella necropoli di Predio Ibba, nell’area di Tuvixeddu. Tre di queste si trovavano nella tomba 91, mentre una era deposta nella tomba 142. Dalla tomba 91 provengono anche numerosi altri reperti, tra i quali due anfore con iscrizione punica che si possono ammirare al primo piano del Museo, nella vetrina dedicata alla necropoli di Tuvixeddu.

La necropoli di Tuvixeddu ad oggi è la più grande necropoli punica in Sardegna. Nasce alla fine del 6° secolo a.C. e continua a essere usata fino all’età romana; in origine doveva estendersi su una superficie di circa 80 ettari, dalla laguna di Santa Gilla fino a Via Is Maglias e da Viale Sant’Avendrace a Viale Merello.

Sono presenti soprattutto tombe puniche a camera, scavate nella roccia, con accesso a pozzo. Attraverso un profondo corridoio verticale si accedeva a un ambiente di forma quadrangolare – in alcuni casi con decorazioni dipinte sulle pareti – all’interno del quale veniva deposto il defunto con i preziosi oggetti di corredo, come gioielli, monete, contenitori ceramici e statuette.

 

Le statuine qui esposte rappresentano una figura femminile assisa in trono che indossa una lunga veste con le maniche fino al gomito. Il capo è coperto da un lungo velo; i capelli sono raccolti in un’acconciatura divisa in due bande sulla fronte. Le mani sono posate sulle ginocchia e le braccia poggiano sui braccioli del trono, mentre i piedi sono su una predella.

La resa dei particolari fisionomici è abbastanza dettagliata e nel viso si riconosce il così detto “sorriso arcaico”, tipico della statuaria greca del 6° secolo a.C.

In alcune statuine sono ancora evidenti le tracce di pittura: i dettagli del corpo e del velo sono resi con il colore bianco, mentre la veste, le guance e le labbra sono evidenziate dalla tinta rossa.

Questa tipologia di raffigurazione trae origine da modelli greci e sicelioti.

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