Pula è un comune della città metropolitana di Cagliari situato nella parte occidentale del golfo.
La sua fondazione risale al periodo medievale, quando gli insediamenti presso la costa erano troppo a rischio a causa delle incursioni barbaresche.
Il sito più importante del territorio è certamente Nora, città di antica fondazione, frequentata già dai fenici (7°-6° sec. a.C.), che scelsero questo particolare luogo come insediamento stabile grazie alla sua conformazione morfologica. Si tratta infatti di una penisola che si protende verso il mare con due promontori, la Punta ‘e Su Coloru (la punta del serpente) e la Punta del Coltellazzo, collegata alla terra ferma da uno stretto istmo.
In età punica (fine 6° – 3° sec. a.C.) Nora conobbe una fase di grande sviluppo, che proseguì anche con il passaggio sotto la sfera politica di Roma (dal 238 a.C.). Anzi come le altre città romane a vocazione marittima, Nora potenziò in periodo romano le sue strutture portuali concentrate nel versante nord occidentale della penisola. Di grandissimo rilievo è, sicuramente, la stele, rinvenuta nel 1773. Si tratta di un blocco di pietra arenaria recante un’iscrizione che sembrerebbe essere stata eseguita in alfabeto fenicio.
Lo status di “municipium” (seconda metà 1° sec. a.C.) comportò la realizzazione del foro nella zona orientale della città, in un’area già occupata da magazzini di epoca punica, demoliti e interrati a questo scopo.
In età giulio-claudia Nora e le altre città sarde conobbero una fase di grande sviluppo edilizio con la costruzione di edifici monumentali (teatri, anfiteatri, impianti termali, strade, acquedotti). Il teatro di Nora costruito sfruttando la conformazione naturale del terreno nelle vicinanze del foro risale proprio a questo periodo.
Nel 4° secolo d.C. la fascia suburbana di Nora occupava le aree dell’attuale località Su Gunventeddu e l’istmo sabbioso di Sant’Efisio, in cui si trovavano soprattutto aree funerarie.
La chiesetta di Sant’Efisio non a caso nacque in quell’area adibita a uso cimiteriale per conservare le reliquie del santo martirizzato probabilmente nell’anfiteatro cittadino poco distante.
Nora sembra essere stata abbandonata agli inizi dell’8° secolo a causa dell’insicurezza delle zone costiere.
La chiesetta di Sant’Efisio rimase però in uso come memoria del santo martire anche dopo che le reliquie andarono a Pisa.
Al santuario doveva essere destinato l’arredo scultoreo rinvenuto nel tratto di mare tra la chiesetta e l’isolotto di San Macario e ora esposto nel Museo Archeologico di Cagliari.