L’area dove ora sorge il paese di Silanus, centro del Marghine in provincia di Nuoro, fu popolata fin dall’antichità, le prime tracce di frequentazione risalgono infatti al periodo prenuragico e nuragico.
Tra le testimonianze più significative figura il complesso monumentale di Santa Sabina, comprendente un nuraghe monotorre, costruito in blocchi di basalto, con scala interna che portava fino all’ambiente superiore oramai crollato. Attorno al nuraghe si sviluppava un grande villaggio di cui restano poche tracce, la tomba dei giganti di Pedra Pinta e il pozzo sacro di Cherchizzu, con copertura a tholos. Il complesso si sviluppa accanto alla omonima chiesa, edificata sui resti di una precedente struttura bizantina.
Su una collina, a circa 200 metri dalla riva del “Riu Su Frusciu” si trova l’imponente nuraghe Corbos, monotorre in pietra basaltica, con una altezza residua di circa 12 metri e tuttora in buono stato di conservazione. A poche centinaia di metri dal sito si trova la tomba dei giganti di S’Abbaia. Nei pressi dell’area archeologica sono visibili anche tracce di un villaggio e i resti di una tomba di tipologia dolmenica con betili.
Altre importanti testimonianze archeologiche nel territorio di Silanus sono rappresentate dalle tombe dei Giganti Pedras Doladas, Zanchia e Murartu e dai nuraghi s’ Ulivera e Madrone o Orolio.
Il nuraghe complesso di Orolio, realizzato prevalentemente in granito, mostra pressoché intatta la torre centrale alta circa 12 metri, in origine affiancata da altre due o tre. Il nuraghe si caratterizza per la presenza di due tholos sovrapposte, collegate da una scala principale che parte dall’andito dell’ingresso, alla quale se ne sovrappone una secondaria.