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Orune

Orune è un caratteristico paese del Nuorese a 800 metri d’altezza, ricco di siti archeologici e di splendidi scenari naturalistici.
Un’ipotesi vuole che il suo nome derivi dal greco “horos”, montagna, per la sua posizione tra le cime di tre monti.

Il territorio di Orune mostra tracce di frequentazione che risalgono fino al Neolitico, come dimostrano le strutture megalitiche di Istithi (dolmen) e Sas Predas’ Ittas (menhir).
Risalgono alla civiltà nuragica circa una decina di nuraghi e villaggi, come quello di Sant’Efis, centro rioccupato in età romana, dedito all’agricoltura, all’allevamento e a un fiorente commercio.
Gli scavi archeologici della Soprintendenza di Sassari e Nuoro prima e dell’Università di Sassari poi hanno portato alla luce un sito eccezionalmente conservato e ricco di materiali di importazione (ceramiche di produzione africana), di ceramiche locali e di oggetti in bronzo. Da Sant’Efis proviene anche un prezioso bicchiere in vetro inciso con raffigurazione di Cristo con sei apostoli.
Alla fine dell’età del Bronzo e all’età del Ferro risalgono i santuari nuragici legati al culto delle acque: il pozzo sacro di Lorana e la fonte di Su Tempiesu, eccezionalmente conservata grazie ad una frana che la coprì e preservò fino ai primi anni del Novecento.
La fonte che si apre sul fianco di una parete scistosa ed è dominata dall’alto dal nuraghe Santa Lulla. La camera a tholos dove si raccoglie l’acqua sorgiva è preceduta da un vestibolo con copertura a doppio spiovente, originariamente coronata da spade votive in bronzo infisse nella pietra grazie a piccole colate di piombo.
Nel pozzetto sono state rinvenute numerose offerte votive in bronzo: anelli, bracciali, pendagli e bronzetti, tra cui la presunta coppia di pastori che offre un animale.

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