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Nuragus

Nuragus è un paese della provincia del Sud Sardegna situato nei pressi della Giara di Gesturi, tra la Marmilla e i rilievi di Laconi e Isili.
Il suo territorio è disseminato di emergenze archeologiche.

Le più numerose riguardano l’epoca nuragica: si contano infatti più di 30 nuraghi, diverse tombe di giganti e un pozzo sacro, tanto che si ritiene probabile che lo stesso nome del paese sia legato a questa caratteristica.
Tra i nuraghi, sono degni di nota il Valenza, che presenta una struttura pentalobata, e il Santu Millanu, quadrilobato di cui è particolarmente ben conservata la torre centrale in blocchi di calcare chiaro di grandi dimensioni, disposti in filari regolari.
A poca distanza è conservato il pozzo sacro di Coni, di accurata realizzazione in opera isodoma, con blocchi di basalto squadrati e aggettanti. Al fondo, scavato nella roccia calcarea, si accede mediante cinque gradini. Quando venne scoperto, nel 1912 nel corso di lavori agricoli, fu rinvenuta solo una statuina femminile in bronzo, denominata da G. Lilliu “Matriarca in preghiera”.

Ma l’importanza di Nuragus, dal punto di vista archeologico, è data anche dalla scoperta del sito nuragico di Serra Ilixi, che nel 1857 restituì, ad opera del canonico Giovanni Spano, alcuni lingotti a forma di pelle di bue, provenienti da Cipro, insieme ad armi e alcune statuine in bronzo pronti per la fusione.

In epoca romana sorgeva in questo territorio, lungo la strada ab Ulbia Karalis (che da Olbia conduceva a Cagliari) la stazione militare e commerciale di Valentia, citata da Plinio il Vecchio e da Tolomeo, che dà ancora oggi il nome al territorio, chiamato infatti “Part’e Alenza”.
Di questo abitato rimangono la necropoli, resti di mura, un tratto di strada e un miliario degli imperatori Valentiniano I e Valente.

Secondo la tradizione Nuragus sarebbe nato dalla rifondazione operata dai superstiti del castrum, dopo che venne distrutto dai Vandali.

 

 

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