Il territorio di Dolianova, centro del Parteolla, fu abitato fin dal Neolitico Recente grazie alla fertilità che contraddistingue le sue campagne, molto favorevoli alla pratica dell’agricoltura.
Proprio al Neolitico risale la sepoltura ritrovata in località Bingia Beccia, che ha restituito due piccoli recipienti in pietra.
I ritrovamenti dell’età del Rame sono scarsi; più consistenti invece sono le tracce dell’età del Bronzo, per la quale sono attestati villaggi, nuraghi monotorre e complessi, i resti della tomba di giganti di Su Tiriaxiu e una fonte sacra, nei pressi della quale può essere anche individuata un’area destinata alle riunioni comunitarie.
Importante è certamente il nuraghe Sa Domu ‘e S’Orcu, realizzato in granito e posto su un’altura.
Alla prima età del Ferro risale un torciere bronzeo rinvenuto all’interno di un nuraghe, che attesta una frequentazione forse sporadica con mercanti fenici.
L’età punica e poi romana testimoniano invece un controllo più capillare del territorio: gli insediamenti sono più numerosi e si trovano più a valle rispetto all’epoca precedente; aumentò inoltre l’attività agricola, legata soprattutto alla produzione cerealicola.
Il territorio di Dolianova continuò ad essere frequentato anche sotto il dominio vandalo e durante l’alto Medioevo. Le tracce archeologiche ci informano che il territorio continuò ad essere abitato in maniera capillare anche durante questo periodo.
Foto in evidenza: nuraghe Sa Domu ‘e s’Orcu