Il territorio di Castiadas, comune del Sarrabus, fu frequentato fin dal Neolitico.
Nella parte settentrionale del territorio comunale si trova il complesso megalitico di Cuili Piras, in cui resti di strutture funerarie si alternano a gruppi di menhir, in tutto 53, per la maggior parte infissi nel terreno.
Diversi nuraghi si trovano nella zona, ma quello di maggior rilevanza è il nuraghe di S’Omu ‘e S’Orcu, edificio complesso con tre torri attorno alla torre centrale, circondato da una cortina muraria di cui restano cinque torri.
In prossimità della costa sono stati rinvenuti vari relitti: tra questi sicuramente spicca la nave romana affondata nel 1° secolo d.C. a circa un miglio dalla spiaggia di Cala Sinzias. Le indagini subacquee hanno recuperato il carico costituito da materiali fittili – tegole a margini rialzati (o embrici), coppi, ma anche piccole basi di sostegno – che sarebbero serviti per realizzare il tetto di uno o più edifici.
L’eccezionalità del ritrovamento di Cala Sinzias è dovuta alla presenza di una decorazione a stampo a palmette sul lato corto di una parte degli embrici, che conferisce loro particolare pregio e li rende unici nel Mediterraneo. Oltre alle tegole sono stati trovati nel relitto larghi frammenti di una particolare tipologia di anfora a bocca larga e corpo cilindrico che era destinata forse al trasporto di frutta. La sua presenza permette di ipotizzare che il carico provenisse da una città della Campania.
Nell’immagine gli edifici della ex Colonia Penale.