Il territorio di Sant’Andrea Frius, comune della Trexenta nella Sardegna meridionale, si estende su un territorio prevalentemente collinare. Abitato probabilmente fin dal Neolitico, fu interessato da insediamenti più consistenti nell’età del Bronzo. Sono numerose le testimonianze archeologiche del periodo prenuragico e nuragico, tra cui i nuraghi Is Piagas o Mannu ai confini con Donori, Monte Uda, Montroxiu e Perda Niedda.
Dall’attuale centro abitato, edificato sui resti di un insediamento punico, provengono cospicue tracce di una lunga frequentazione anche in epoca romana, come avamposto per il controllo dell’area circostante.
Di grande rilievo è il deposito votivo di Linna Pertunta, costituito da un ambiente interrato realizzato in blocchi squadrati. I reperti coprono un ampio arco temporale, dal 5° sec. a.C. fino all’alto medioevo. La maggior parte sono però di epoca punico-romana: si tratta di numerosi ex voto anatomici (mani e piedi) in terracotta, statuine di ispirazione punica ed ellenistica, mascherine di gusto prettamente locale, oggi esposti ai Musei Nazionali di Cagliari.
Del periodo romano rimangono anche i resti di antiche ville rustiche. Nel 1936 furono, inoltre, casualmente scoperte due sepolture di età romana che hanno restituito corredi funerari compositi, ma databili al 3° sec. d.C., costituiti da piccoli recipienti in vetro, unguentari, un bracciale in bronzo, ceramiche di produzione locale tra cui una particolare tipologia di brocchette, lucerne e tazze.