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Genoni

Genoni è un comune collinare del Sarcidano, posto lungo le propaggini della Giara di Gesturi. L’altopiano basaltico della Giara è un’imponente formazione geologica, caratterizzata da ripide pareti rocciose e un’ampia sommità pianeggiante, che offre un ambiente unico per flora e fauna.

Le origini della frequentazione umana nel territorio di Genoni affondano nella preistoria: ne sono testimonianza i numerosi resti di età nuragica, nuraghi, villaggi e luoghi di culto.

Nel suo territorio sono stati portati alla luce diversi siti singolari, come il pozzo sacro di Santu Antine. Il tempio è molto particolare per la sua profondità, 39 m, e per il fatto che l’intera canna del pozzo era riempita di reperti nuragici, punici e romani, in grandissima quantità. Tra questi anche un raro esemplare di argano in legno per il sollevamento dell’acqua, risalente a epoca romana.

Molto importante è anche il complesso di Sa Corona Arrubia, che presenta una rotonda adibita a scopo rituale. Qui la frequentazione è proseguita anche in età storica, come attestano monete di età romana, sia repubblicana sia imperiale, e di età vandalica.

Dal nuraghe Santu Pedru proviene un particolare bronzetto, esposto al Museo archeologico. Esso raffigura un personaggio maschile nell’atto di suonare uno strumento musicale, un corno, descritto da Giovanni Lilliu come uno “strumento che doveva essere piuttosto pesante (certamente di metallo a giudicare dalla sua flessuosità), se per suonarlo bisognava tenerlo fortemente con le due mani”.

Il complesso archeologico di Bruncu Suergiu (o Su Tistivigliu) si trova a una decina di km dal paese di Genoni sulle propaggini della Giara. Vi sono i resti di un vasto insediamento abitativo con impianti produttivi, strutture di fortificazione e viabilità antica, databili dall’età nuragica fino a età tardo antica. In quest’epoca il sito ha avuto un grande sviluppo, tanto da poter ipotizzare che sia diventata una roccaforte vandalica, la cui presenza è ben attestata sulla Giara.

Sempre al piano terra del Museo archeologico, tra i reperti di età romana, è esposta una statuetta in bronzo, forse raffigurante Giove, ma conosciuta con il nome di Sardus Pater. Il personaggio indossa una lunga tunica e porta sul capo un copricapo di piume. La sua datazione varia dal 5° al 3° secolo a.C.

 

 

Immagine in evidenza: Colle Santu Antine, ph. Roberto Soddu by Wikimedia

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