Le prime tracce di insediamento umano nel territorio dell’attuale Cagliari risalgono al Neolitico antico (6°-5° millennio a.C.) e sono costituite da frammenti di ceramica con la tipica decorazione cardiale provenienti dai numerosi anfratti naturali del Capo Sant’Elia.
La frequentazione dell’area intorno al Golfo di Cagliari è documentata per tutto il periodo prenuragico e in particolare, durante l’età del Rame. Caratteristica di questo periodo è la Cultura di Monte Claro che prende il nome dal colle omonimo della città di Cagliari.
Ai fenici si deve l’impianto urbano di Karaly nell’area dell’attuale quartiere di Sant’Avendrace e Santa Gilla, lungo la riva della laguna dove si trovavano gli impianti portuali e che in quell’epoca era un’insenatura marina.
I ritrovamenti più antichi provengono dalla zona di via Brenta, dove emersero lacerti pavimentali, tracce di muri in mattoni crudi e buche per palo, testimonianza dell’insediamento riferibile al 7° secolo a.C.
Nei secoli successivi, in seguito all’imporsi dell’egemonia cartaginese in Sardegna, la città di Cagliari si estese e il quartiere attorno al porto diventò una zona artigianale e di magazzini. Alle spalle della città sulla collina di Tuvixeddu venne installata un’ampia necropoli, con tombe a camera ipogeica scavate nella roccia e profondi pozzi d’accesso.
L’abitato punico, costituito da abitazioni con zoccolo in pietrame, alzato in mattoni crudi e copertura in materiale deperibile, ha restituito scarse testimonianze. Per l’ambito cultuale abbiamo maggiori informazioni: una statua del dio Bes e un cippo dedicato al dio Melqart nell’area chiamata Campo Scipione e riferibili a epoca tardo punica – repubblicana;
un cippo con iscrizione di dedica per la costruzione di un tempio al dio Eshmun dal viale Trieste e un’iscrizione ritrovata sul capo Sant’Elia che testimonia la presenza di un santuario dedicato ad Astarte Ericina.
In località San Paolo sono state portate alla luce 17 urne di età tardo punica, accompagnate da stele di fattura molto rozza, datate tra il 5° e il 4° secolo a.C., probabilmente pertinenti al tofet.
Con il passaggio sotto la sfera di influenza di Roma (238 a.C.), Karales continua la sua vita nell’area della città punica almeno fino alla metà del 2° secolo a.C.
Il nuovo insediamento si localizza alle spalle del nuovo porto con il fulcro nel foro cittadino, localizzato nell’attuale piazza del Carmine.
Vi erano almeno tre aree cimiteriali, una ai piedi della collina di Tuvixeddu, utilizzata in epoca romana sono in una prima fase, un’altra tra la zona presso le chiese di San Lucifero e di San Saturno e il colle di Bonaria, ed una terza, lungo l’attuale viale Regina Margherita.
ph.credits foto in evidenza : Claudio Buffa
ph. credits foto Tuvixeddu: Luigi Corda