Le più antiche testimonianze di insediamenti in territorio di Villaperuccio, centro situato nel Basso Sulcis, provincia del Sud Sardegna, risalgono al Neolitico recente (circa 5000 anni fa) e sono riferibili alla cultura di Ozieri.
Tra le aree archeologiche più interessanti vi sono l’abitato sito nell’altura chiamata S’Arriorgiu, rinvenuto durante i lavori di scavo per la costruzione dell’acquedotto moderno, la necropoli a domus de janas di Marchiana, le due perdas fittas di Luxia Arrabiosa e di Monte Narcao in località Su Terratzu, i menhir di is Pireddas, is Melonis, Bacc’e Fraus, is Faddas e is Cotzas, ma soprattutto la necropoli prenuragica di Montessu, facente capo probabilmente al sopra citato abitato riferibile alla cultura di Ozieri.
La necropoli di Montessu è tra le più vaste della Sardegna. È composta da 35 domus de janas, suddivise in 4 gruppi di sepolture dalle caratteristiche differenti, disposte sulle facciate trachitiche del rilievo di Sa Pranedda. Nei pressi del rio Palmas, che scorre ai piedi dell’altura, si trova il villaggio preistorico di S’Arriorgiu, l’insediamento collegato alla necropoli di Montessu.
Gli scavi a Montessu risalgono agli anni ‘70 con l’attività di Enrico Atzeni.
Le sepolture hanno uno o più ambienti e vani quadrangolari o celle ad andamento curvilineo e volta a forno. Alcune presentano decorazioni simboliche dipinte anche con ocra rossa, o scolpite a bassorilievo (protomi taurine, motivi corniforni, motivi a “dea madre” in negativo), o ancora incise (motivi a triangolo, a spirale, festoni, corna). Altre domus riportano elementi architettonici mutuati dalle abitazioni del tempo, come focolari e colonne. Gli accessi sono finestrelle scavate nella roccia, spesso precedute da un corridoio, o in alcuni casi pozzetti verticali dall’alto.
Spiccano poi tre imponenti tombe monumentali, probabilmente utilizzate come santuari, oltre che come sepolture. Hanno un ampio padiglione scavato nella roccia, con un portale alto e largo 2 metri, e una grande sala con il focolare al centro, da cui si accede alle cellette destinate alla sepoltura.
Strutture megalitiche (allineamenti megalitici, corridoi, recinti in tecnica ortostatica e ciclopica) delimitano la necropoli. C’è anche una particolare tomba ad allée couverte con reperti risalenti all’età del Rame.
La necropoli fu frequentata senza soluzione di continuità dal Neolitico Recente all’età del Bronzo Antico, e sporadicamente in epoca nuragica, punica, romana e medievale.
Immagine in evidenza: necropoli di Montessu – ph. credits – Cristiano Cani via Wikimedia Commons