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Sardegna e Tunisia un rapporto di lunga durata
Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio14 novembre 2024

Giovedì 14 novembre ore 17:00 vi aspettiamo presso la Basilica di San Saturnino in piazza San Cosimo a Cagliari per l’incontro “Sardegna e Tunisia un rapporto di lunga durata”.

Gianfranco Tore, già Docente di Storia moderna presso l’Università degli Studi di Cagliari, terrà l’incontro nell’ambito della rassegna “Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio” a cura di Maria Antonietta Mongiu e Francesco Muscolino.

 

Quando nell’ottobre 1815, dopo la celebrazione del Congresso di Vienna, una flottiglia tunisina, sventolando la bandiera inglese, entra nel porto di Sant’ Antioco e cattura 156 individui da destinare alla schiavitù, il governo inglese, con i cannoni della sua flotta, convinse le reggenze di Algeri, Tunisi e Tripoli a firmare con i regni di Sardegna e di Napoli una pace duratura ed inviolabile. In tal modo, tra le due sponde del Mediterraneo, si andarono riattivando rapporti economici che divennero, progressivamente, più stretti. Ad intensificare gli scambi commerciali tra i dominii sabaudi e quelli dell’Africa settentrionale contribuisce la secolare presenza, soprattutto in Tunisia, della componente ligure che si era, profondamente, inserita nei settori più redditizi dell’economia nord-africana.

A trarre consistenti vantaggi dalla politica cavouriana fu, soprattutto, il gruppo capeggiato dal Penco e dal Rubattino che nel 1851 ottenne una sovvenzione di 250 mila lire per attivare una linea di navigazione settimanale tra Genova e la Sardegna. L’anno successivo l’armatore chiese al Cavour un ulteriore contributo per consentire alla nave di linea che collegava Genova con la Sardegna di proseguire per Tunisi. La “Società dei vapori sardi” estese, in tal modo, il proprio raggio d’azione, trasportando e concentrando a Genova non solo i prodotti naturali e agricoli della Sardegna ma anche grano, olio, tonno, pelli e lana che i liguri e i livornesi acquistavano, a basso prezzo, in Tunisia.

Sia prima che dopo l’unificazione dell’Italia, in questa ottica di progressiva espansione economica, la Sardegna, per le risorse naturali e per i bassi salari, costituisce una sorta di area interna verso cui indirizzare consistenti flussi di capitali liguri e piemontesi. La Tunisia, per la presenza di una consolidata rete commerciale ligure e la complementarità dei prodotti (grano, orzo, olio, tonno e corallo) divenne uno dei territori “esterni” al regno sardo verso cui le società del trust sardo, guardarono con maggiore interesse.

 

L’incontro si terrà alle ore 17:00 presso la Basilica di San Saturnino oppure potrà essere seguito da remoto in diretta streaming su Facebook e YouTube.

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