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#racconti dal Museo Archeologico di Cagliari. Puntata 54

Prosegue il nostro tour virtuale tra le vetrine del Museo Archeologico di Cagliari!
La scorsa volta vi abbiamo mostrato le iscrizioni della Karales (Cagliari) romana e oggi proseguiamo mostrandovi da vicino una di queste epigrafi.

Si tratta di una iscrizione datata al 6° secolo d.C. proveniente dall’area intorno alla chiesa di San Saturnino, la basilica paleocristiana eretta per onorare il sepolcro del martire cagliaritano, patrono della città. L’area della chiesa e le vie intorno costituiscono quella che per tutta l’età romana e molto oltre era la necropoli orientale di Karales.

Il testo dell’iscrizione recita:
I(n) N(omine) D(omi)ni D(e)I
N(ostr)I IH(es)U ΧΡI(sti) L(ocu)M
SALINARUM
PERTINENT(es)
(————)

Ossia: “NEL NOME DEL SIGNORE IDDIO / NOSTRO GESÙ CRISTO. I LAVORATORI / DELLE SALINE / (REALIZZARONO) L’EDIFICIO (?) / (———-)”.

L’iscrizione, chiaramente cristiana, è databile al 6° secolo d.C. per le caratteristiche della scrittura ed è purtroppo difficile da integrare poiché l’epigrafe è mutila.
Essa doveva verosimilmente indicare, all’interno dell’area cimiteriale di San Saturnino, l’edificio funerario della corporazione dei lavoratori delle saline di Karales.

Delle saline sappiamo che erano attive fin dal 2° secolo a.C. e che erano gestite da impresari privati che esportavano il prodotto anche fuori dalla Sardegna. I lavoratori, almeno in età romana, erano schiavi al pari degli addetti alle miniere sulcitane.
Nel testo dell’epigrafe è particolare l’utilizzo delle lettere greche “Χ” e “Ρ” (al posto di quelle latine corrispondenti, “CH” e “R”) nella notazione del nome CHRISTUS.

Per il prossimo appuntamento vi faremo conoscere i reperti del Museo legati all’edilizia della Cagliari romana.

 

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