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La lunga durata della Compagnia di Gesù in Sardegna: luoghi e personaggi – Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio
16 ottobre 2025

Giovedì 16 ottobre ore 18:00 vi aspettiamo presso la Basilica di San Saturnino in piazza San Cosimo a Cagliari per l’incontro “La lunga durata della Compagnia di Gesù in Sardegna: luoghi e personaggi”.

Giulio Parnofiello, Superiore della Compagnia Ad Maiorem Dei Gloriam di Cagliari- Rettore della Chiesa di S. Michele di Cagliari – Docente della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, terrà l’incontro nell’ambito della rassegna “Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio” a cura di Maria Antonietta Mongiu e di Francesco Muscolino.

 

Migliaia di persone hanno abitato nei secoli, con vesti diverse, un sito che, interno alla città di Cagliari, restituisce anche la percezione di luogo di margine. È un vasto complesso che, in periodo romano, si sarebbe detto, est hodie omnis divisus in partes tres: Noviziato dei Gesuiti che corrisponde all’ex Ospedale Militare o meglio Dipartimento Militare di Medicina Legale; Chiesa dei Gesuiti o San Michele dei Gesuiti; Teatro dell’Arco, affidato dal Demanio statale ai Musei Nazionali di Cagliari che lo hanno restaurato e restituito alla città insieme ad una pluralità di iniziative anche in collaborazione con associazioni che vi operano pro bono publico. Dacché nel 1848 l’Ospedale militare fu trasferito da Via Baylle e il Noviziato da polo di formazione divenne uno dei primi poli della salute in Sardegna, in sole due occasioni le tre parti sono state riunite: per le Giornate FAI di Primavera nel 2016 con le contestuali iniziative per far conoscere i beni architettonici e artistici del Complesso e, dal 4 agosto 2020 per tutto il periodo della pandemia del Covid, perché fulcro dell’azione umanitaria Ad Adiuvandum. La Compagnia di Gesù, tra fine Cinquecento e prima metà del Settecento, eresse Chiesa e Noviziato, lungo sa ruga ‘e monte che dalla laguna portava al monte per eccellenza, Castello/Buoncammino. Chiudeva l’attuale Via Azuni, persistita impronta della cortina interna delle mura altomedievali, la cui parte esterna occupava il lato settentrionale dell’attuale Corso Vittorio Emanuele, riutilizzando e occultando preesistenze tardo puniche e romane dei diversi periodi. Un gradarium riutilizzava la preesistente strada e risarciva il salto di quota tra le due cortine, leggibile oggi nella peculiare scalinata di Vico Portoscalas, per terminare nella torre preesistente alla torre degli Alberti, messa in opera nel 1293, e quasi alla chiesa e al convento di San Francesco di Stampace. La tradizione storiografica vi ubica il Predio Lustrense e un edificio, con titolo San Michele, luogo di scontri dopo che Leone IV (847-855) ingiunse all’arcivescovo Giovanni la distruzione di un altare consacrato dal vescovo eretico Arsenio. Lo scontro tra iconodulia e iconoclastia era fuori tempo poiché l’iconoclastia ovvero la distruzione delle immagini sacre fu proibita già nel 843 da Gregorio IV. L’agiotoponimo guerriero Michele, ben noto in Sardegna e nelle tradizioni longobarda, gota, bizantina, è un custos civitatis e riferisce della presenza di una comunità urbana. Nel caso di Cagliari testimonia una città che conferma la tradizione insediativa policentrica e a macchia di leopardo. In quel momento il non abbondono della città ma certamente la sua destrutturazione con molteplici castra, insediamenti rupestri, ville non ultima quella bizantino-giudicale di Santa Igia. La Compagnia di Gesù abitando tanta densità insediativa di lunga durata si configura dal suo primo arrivo come rifondatrice di luoghi sia a Cagliari sia nel resto della Sardegna ma anche artefice di renovatio della fede e della cultura. La diffusione capillare di collegi con l’obiettivo di disseminare, gratuitamente, istruzione con la diffusa scolarizzazione fino ai più alti livelli accademici con la fondazione delle Università di Cagliari e di Sassari. Le interruzioni con la soppressione dell’Ordine nel 1773 e con i moti del 1848 non fermano l’ulteriore radicamento nel territorio che fa sentire i suoi influssi a diversi livelli.

 

 

L’incontro si terrà alle ore 18:00 presso la Basilica di San Saturnino oppure potrà essere seguito da remoto in diretta streaming su Facebook e YouTube.

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