Breadcrumbs
Corpo Pagina
DANTE POP DOPO DANTE ALIGHIERI
Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio

Giovedì 22 alle ore 18:30 presso la Basilica di San Saturnino, Piazza San Cosimo, Cagliari, si terrà il ventisettesimo appuntamento dei “Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio” organizzati dal #MuseoArcheologicoCagliari.

Questa settimana Fulvio Conti, Professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Firenze, terrà un incontro dal titolo “Dante pop dopo Dante Alighieri”.

L’evento sarà trasmesso anche in diretta streaming sul canale Youtube e sulla pagina Facebook del Museo.

Fin dallo scorcio finale del Settecento la figura e l’opera di Dante Alighieri sono state oggetto di un processo di mitizzazione che ha trasformato il poeta fiorentino in uno dei principali riferimenti simbolici dell’italianità. Quel processo ha subito un’accelerazione durante il Risorgimento, l’età liberale e il fascismo, ed è proseguito, sebbene con sfumature ideologiche diverse, anche nell’Italia repubblicana fino ad arrivare ai giorni nostri.

Il mito è stato costruito e coltivato attraverso strumenti di comunicazione che hanno cercato di coinvolgere sia le élites sociali e intellettuali che le fasce meno acculturate della popolazione. Un mezzo straordinario, da questo punto di vista, è stato offerto dalla produzione di oggetti concepiti per raggiungere i diversi targets: dai preziosi arredi dello studiolo dantesco di Gian Giacomo Poldi Pezzoli eseguiti a Milano fra il 1853 e il 1856 ai gadgets realizzati in occasione del centenario del 1865 (spilli, confetti, ecc.); dai calendari patriottici a tema dantesco della Grande guerra ai calendarietti da barbiere in circolazione durante la Seconda guerra mondiale; dalle scatole di fiammiferi con le illustrazioni della Divina Commedia presentate all’Expo di Parigi del 1878, e collezionate fra gli altri dall’editore Formiggini per la sua Casa del Ridere, alle figurine Liebig del 1929 e a quelle Lavazza del 1965. E ancora: cartoline, fumetti, francobolli, banconote e monete, pubblicità, prodotti commerciali a marchio Dante (olio, vermouth, calzature, inchiostro, ecc.).

La prospettiva di una storia del mito e dell’uso pubblico di Dante Alighieri, dall’Ottocento a oggi, fa intravvedere un Dante popolare, specie nel contesto italiano, che non ha uguali nel panorama della cultura nazionale. Una sorta di icona pop appunto. Simbolo polisemico di raggruppamenti sociali e politici diversi (liberali, democratici, cattolici, fascisti) e veicolo poderoso di advertising dalla Belle époque alla società dei consumi di massa.

Torna su