Giovedì 27 marzo ore 17:00 vi aspettiamo presso la Basilica di San Saturnino in piazza San Cosimo a Cagliari per l’incontro “Alle origini del fenomeno nuragico: Progetto Pran’e Siddi (Ca)”.
Emily Holt, Archeological Science Project Officer Università di Cardiff, terrà l’incontro nell’ambito della rassegna “Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio” a cura di Maria Antonietta Mongiu e Francesco Muscolino.
Sono ancora numerosi gli interrogativi che riguardano le origini della cultura che definiamo, comunemente, nuragica. La cultura che, semplificando, viene identificata con la Sardegna si colloca nell’Età del Bronzo per oltrepassarlo ed essere vitale ancora nell’Età del ferro. Altro ragionamento è da farsi sul perdurare e sul riuso dei luoghi nuragici, specie dei nuraghi e delle tombe dei giganti che, tuttora in grande quantità, svettano fuori terra e fanno parte integrante della declinazione dei paesaggi della Sardegna. a. Ci si interroga – è accaduto in diverse Lectiones dei Dialoghi di Archeologia Architettura Arte Paesaggio – su cosa abbia spinto alcune comunità, agli inizi dell’Età del Bronzo Medio, ad introdurre un nuovo tipo di costruzione che chiamiamo nuraghe. L’inizio di quel percorso non è ancora del tutto chiaro. Molteplici possono essere le motivazioni. La costruzione dei nuraghi arcaici è, comunque, referente di radicali cambiamenti nell’organizzazione sociale, culturale, tecnologica, nel controllo delle dominanti territoriali. Ma quale è, nello specifico, la natura dei cambiamenti nei diversi campi? E inoltre, qual era la visione che queste comunità avevano di sé stesse; quali le relazioni tra loro e con l’esterno, e quali nuovi obbiettivi e traiettorie perseguivano? Le risposte a queste domande passano attraverso una pluralità di indagini che coinvolgo saperi disciplinari differenzi non ultime le cosiddette “scienze dure” che, anche per definire le diverse fasi della Sardegna antica, stanno dando sorprendenti risultati. Naturalmente sono di assoluta rilevanza, le indagini di scavo rivolte a questi primi monumenti nuragici e che coinvolgono le diverse discipline, direttamente sul campo. Il nuraghe arcaico Sa Conca ‘e Sa Cresia fa parte, insieme ad altri quindici nuraghi e alla ben nota tomba di giganti di Sa Domu ‘e S’Orku, del sistema insediativo della Giara di Siddi. A partire dal 2009, Sa Conca ‘e Sa Cresia è stato al centro del progetto internazionale di ricerca Pran’e Siddi Project. Gli scavi condotti presso questo imponente edificio hanno restituito migliaia di manufatti riferibili a cinque fasi di occupazione, datate al radiocarbonio, e includono ceramiche, strumenti in pietra, ossa animali e alcuni frammenti di bronzo. Le indagini di scavo in corso, riprese nel 2022 e integrate da nuove analisi scientifiche, rappresentano un nuovo e inedito contributo alla storia delle prime comunità nuragiche.
L’incontro si terrà alle ore 17:00 presso la Basilica di San Saturnino oppure potrà essere seguito da remoto in diretta streaming su Facebook e YouTube.