In questa puntata dei racconti del Museo parliamo di due interessanti bronzetti votivi da Monte Sirai.
Il primo impianto urbano nacque sul basso pianoro di fronte alla città di Carbonia intorno alla fine dell’8° secolo a.C.
Dell’insediamento di età fenicia rimangono solo qualche abitazione, una necropoli ad incinerazione e un edificio cultuale, che all’epoca della scoperta fu chiamato “tempio del Mastio” per l’imponenza delle sue strutture, sebbene sia ormai chiaro che non ha a che fare con un’opera difensiva.
I reperti ritrovati nell’area sono un’ulteriore conferma della destinazione cultuale dell’edificio.
Il tempio potrebbe essere stato dedicato al culto di Astarte, dea della fertilità, di cui è stata ritrovata una piccola statua in pietra all’interno.
Oltre a lucerne, terrecotte molto raffinate riproducenti figure femminili e una piccola ara con volto di Gorgone, sono stati rinvenuti due bronzetti votivi.
Un bronzetto rappresenta una donna seduta che suona la cetra, con lunga tunica aderente.
L’altro bronzetto rappresenta un uomo seduto, intento a effettuare libagioni. Sta infatti versando del liquido da una brocca askoide all’interno di una coppa. La presenza della brocca askoide, tipico vaso di produzione nuragica, molto diffuso durante l’età del Ferro, è un elemento di grande valore simbolico, che si ricollega alla presenza nella zona di una fiorente comunità nuragico – fenicia.