Nel nuovo appuntamento del tour virtuale del Museo Archeologico di Cagliari parleremo delle vetrine dedicate ai reperti dal sito di Monte Sirai.
Proprio davanti alla città di Carbonia, sul basso pianoro chiamato Monte Sirai, sorse, attorno alla fine dell’8° secolo a.C., un centro abitato fenicio.
L’area fu frequentata anche durante l’epoca nuragica, della quale restano tracce nei nuraghi presenti sul pianoro e sui fianchi. I contatti tra le genti nuragiche e fenicie sono contraddistinti, in particolare nella zona del nuraghe Sirai, “dalla progressiva integrazione tra le due componenti etniche che, tra 7° e 6° secolo a.C., diedero vita a una nuova comunità sarda frutto di un intenso confronto culturale” (Michele Guirguis, Monte Sirai in “La Sardegna fenicia e punica: storia e materiali” a cura di Michele Guirguis, 2017).
La posizione di Monte Sirai è strategica per le comunicazioni tra l’importantissimo centro fenicio di Sulky (attuale Sant’Antioco) e i siti minerari sulcitani. Dell’abitato fenicio restano scarse tracce riferibili a qualche abitazione e una necropoli con sepolture a incinerazione. Il fulcro sembra essere il cosiddetto mastio, una struttura di grosse dimensioni, edificato probabilmente sui resti di un precedente nuraghe.
Il mastio potrebbe essere stata una struttura destinata a scopi cultuali, come fanno pensare i numerosi oggetti votivi ritrovati al suo interno, tra cui una piccola statua in pietra, che raffigura la divinità venerata, che si suppone sia Astarte. Altri reperti legati al culto sono le mascherine votive raffiguranti volti umani, la testa-busto bruciaprofumi (kernophoros), i due bronzetti, uno libante e l’altro musico, l’arula con volto di Gorgone e le lucerne.
Sul pianoro di Monte Sirai si trovava la necropoli con tombe ad incinerazione che coprono un arco cronologico che va dal 7° al 6° secolo a.C. I corredi funerari comprendono tipicamente le brocchette con orlo bilobato, per le offerte vinarie, le brocchette con orlo a fungo per gli oli profumati, piatti ombelicati e coppe.