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#racconti dal Museo Archeologico di Cagliari. Puntata 94

Bentornati al nostro tour virtuale in cui parleremo di uno dei più particolari reperti nuragici esposti al Museo.

Si tratta del tripode in bronzo ritrovato nella Grotta Pirosu in località Su Benatzu nel territorio di Santadi.

Il tripode erano posato assieme alle offerte più preziose sull’altare della grotta santuario, ricavato da una stalagmite tagliata.
Tre gambe sottili e inclinate sostengono l’anello decorato a fasce lisce alternate a triangoli traforati, trecce e cerchi concentrici. All’attaccatura con le gambe sono presenti tre piccole protomi bovine con corna a pomello e tra i listelli obliqui alla base dell’anello superiore si impostano cerchietti di sospensione con pendaglietti sferici.

Il tripode miniaturistico è stato realizzato con la tecnica della cera persa, come i bronzetti nuragici, con un’unica fusione o con una soprafusione della parte superiore. Nella elaborata decorazione dell’anello sono anche riscontrabili alcuni errori, che comunque non sminuiscono la bellezza di questo piccolo capolavoro dell’artigianato nuragico. Nonostante l’origine di questa classe di manufatti sia cipriota, il tripode di Su Benatzu è certamente un prodotto di fattura locale, realizzato su imitazione di modelli provenienti da Cipro e risalenti al 13° secolo a.C.

É probabile quindi che sia da datare all’11° secolo a.C. “anche tenendo conto della sua associazione allo specchio, quasi certamente un manufatto di importazione della stessa epoca”, come evidenziato da Fulvia Lo Schiavo in Lo Schiavo-Usai, Testimonianze cultuali di età nuragica: la grotta Pirosu in località su Benatzu di Santadi.

 

 

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