Anche oggi vi raccontiamo i reperti del Museo Archeologico di Cagliari che provengono dall’antica città di Nora e in particolare dal tempio di Esculapio, uno degli edifici religiosi della città, costruito proprio nell’estrema propaggine del promontorio di Sa Punta ‘e Su Coloru (su coloru = il serpente).
Il tempio fu rinvenuto durante gli scavi condotti da Gennaro Pesce negli anni ’50 del Novecento e mostra una continuità di vita che va dall’età punica fino almeno all’età costantiniana (4° secolo d.C.).
Una delle fasi di frequentazione dell’area sacra dedicata al dio guaritore Esculapio (Asclepio per i Greci, Eshmun per i Punici) risale certamente al 2° secolo a.C., in età repubblicana. A questo periodo risalgono le 6 statue fittili ritrovate sotto il piano di calpestio di un corridoio: si tratta di 4 offerenti e 2 giovani incubanti, di cui uno ha un serpente avvolto attorno al corpo.
L’attribuzione del tempio ad Esculapio è dovuta proprio a questi ritrovamenti che hanno ricollegato le raffigurazioni al rito dell'”incubatio”, ossia la guarigione durante il sonno del malato, operata dal dio trasformato in serpente.
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