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#racconti dal Museo Archeologico di Cagliari. Puntata 56

Bentornati al tour virtuale del Museo Archeologico di Cagliari!
Oggi vi raccontiamo dei mosaici esposti al Museo…

Nello scorso appuntamento vi abbiamo parlato dell’edilizia abitativa della Cagliari romana, anticipandovi che nella zona di Bonaria Antonio Taramelli, Soprintendente alle Antichità della Sardegna per un trentennio, portò alla luce i resti di un impianto termale.

Nel 1907 il cavalier Ravenna, proprietario dei terreni nei pressi dell’attuale via Nuoro, finanziò lo scavo archeologico delle strutture ritrovate durante i lavori per la costruzione di un edificio. Lo scavo, seguito direttamente da Taramelli, portò alla scoperta del frigidarium, ossia la stanza per i bagni freddi di un impianto termale extraurbano, verosimilmente collegato ad una ricca villa privata. L’assenza delle suspensurae, ossia i pilastrini che consentivano all’aria calda di passare sotto il pavimento e riscaldare l’ambiente, sono la prova che si trattasse del frigidarium.
Le terme di Predio Ravenna sono databili al 3° secolo dopo Cristo.

Il pavimento del frigidarium si presentava completamente mosaicato, composto da 25 quadri con motivi floreali schematici e scene figurate con tiaso marino (nereidi, tritoni, amorini su delfini, mostri marini) contornati da una treccia multipla policroma.

Taramelli dispose il distacco di tutti i pannelli di cui 5 sono attualmente esposti al primo piano del Museo. In un pannello si conserva parte della fascia che formava il riquadro con motivo a treccia e bordo esterno a greca. In altri due sono presenti fiori schematizzati. Nei restanti due sono raffigurate scene di corteo di creature marine: un erote armato di fiocina a dorso di delfino e una Nereide a torso nudo seduta su un toro marino.
Su quest’ultimo pannello è riconoscibile un maldestro intervento di restauro ab antiquo realizzato con un grosso frammento di marmo verde.

 

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