Prosegue il nostro tour virtuale tra le vetrine del Museo Archeologico di Cagliari!
La scorsa volta vi abbiamo mostrato le iscrizioni della Karales (Cagliari) romana e oggi proseguiamo mostrandovi da vicino una di queste epigrafi.
Si tratta di una iscrizione datata al 6° secolo d.C. proveniente dall’area intorno alla chiesa di San Saturnino, la basilica paleocristiana eretta per onorare il sepolcro del martire cagliaritano, patrono della città. L’area della chiesa e le vie intorno costituiscono quella che per tutta l’età romana e molto oltre era la necropoli orientale di Karales.
Il testo dell’iscrizione recita:
I(n) N(omine) D(omi)ni D(e)I
N(ostr)I IH(es)U ΧΡI(sti) L(ocu)M
SALINARUM
PERTINENT(es)
(————)
Ossia: “NEL NOME DEL SIGNORE IDDIO / NOSTRO GESÙ CRISTO. I LAVORATORI / DELLE SALINE / (REALIZZARONO) L’EDIFICIO (?) / (———-)”.
L’iscrizione, chiaramente cristiana, è databile al 6° secolo d.C. per le caratteristiche della scrittura ed è purtroppo difficile da integrare poiché l’epigrafe è mutila.
Essa doveva verosimilmente indicare, all’interno dell’area cimiteriale di San Saturnino, l’edificio funerario della corporazione dei lavoratori delle saline di Karales.
Delle saline sappiamo che erano attive fin dal 2° secolo a.C. e che erano gestite da impresari privati che esportavano il prodotto anche fuori dalla Sardegna. I lavoratori, almeno in età romana, erano schiavi al pari degli addetti alle miniere sulcitane.
Nel testo dell’epigrafe è particolare l’utilizzo delle lettere greche “Χ” e “Ρ” (al posto di quelle latine corrispondenti, “CH” e “R”) nella notazione del nome CHRISTUS.
Per il prossimo appuntamento vi faremo conoscere i reperti del Museo legati all’edilizia della Cagliari romana.