Con il nostro tour virtuale oggi osserveremo da vicino uno dei due strigili esposti al Museo Archeologico di Cagliari.
Entrambi provengono da un corredo funerario anche se questi oggetti venivano utilizzati quotidianamente nelle terme e nelle palestre.
Si tratta di raschiatoi a forma di cucchiaio lungo e stretto (questa parte dello strumento prende il nome di ligula) con un’impugnatura passante. Solitamente erano di metallo e più raramente d’avorio. Nel nostro caso era stato utilizzato il ferro, infatti a causa dell’ossidazione la superficie dello strigile appare piena di asperità.
Lo strigile era utilizzato prevalentemente dagli uomini nell’attività sportiva e alle terme per rimuovere sudore e polvere dalla pelle cosparsa di olio e balsami. Poteva però essere utilizzato anche dalle donne nella toeletta, in particolare nella depilazione.
È comunque connesso generalmente agli ideali del mondo della palestra e dello sport e di conseguenza, in ambito greco al dio Hermes, protettore degli atleti. La presenza di strigili in ritrovamenti archeologici è indizio prima di ellenizzazione e poi di romanizzazione e di adesione a specifici tratti culturali.
Gli strigili erano inseriti nell’anello portastrigili ed era uso comune tenerli in una custodia di stoffa, cuoio o pelle.