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Le civiltà e il Mediterraneo
14 febbraio 2019

Giovedì 14 febbraio inaugurerà presso il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e il Palazzo di Città la mostra “Le civiltà e il Mediterraneo” promossa da Regione Autonoma della Sardegna, MiBAC, Polo Museale della Sardegna, Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, Musei Civici Cagliari, Fondazione di Sardegna e The State Hermitage Museum.

Si tratta di una spettacolare mostra per guardare dalla Sardegna alle Civiltà del Mediterraneo all’alba della storia attraverso intrecci, confronti e dialoghi dal bacino del Mare Nostrum alle montagne del Caucaso.

Un complesso di oltre 550 reperti è il fulcro del progetto espositivo “Le Civiltà e il Mediterraneo”, curato da Yuri Piotrovsky del Museo Statale Ermitage, Manfred Nawroth del Pre and Early History-National di Berlino, in collaborazione con Carlo Lugliè, docente all’Università di Cagliari e il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.Il nucleo centrale dell’esposizione è dedicato all’archeologia preistorica sarda – circa 120 opere rappresentative dell’evoluzione delle culture dal Neolitico alla metà del primo millennio a.C. – mentre gli altri reperti, sono chiamati a rappresentare diverse culture e aree del Mediterraneo e del Caucaso, nel medesimo arco temporale e provengono da grandi musei archeologici afferenti per geografia o collezioni: il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo del Bardo di Tunisi, il Museo Archeologico di Salonicco, il Museo di Berlino e ovviamente il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, a documentare come il bacino del Mediterraneo non sia stato un luogo chiuso ma contaminante e in continua evoluzione.

Un corpus espositivo di grande significato e fascino; un evento culturale internazionale unico e fondamentale per la valorizzazione della storia, della cultura e dell’arte della Sardegna, organizzato da Villaggio Globale International con un allestimento contemporaneo, scenografico e visionario firmato da Angelo Figus.

Un viaggio nel tempo, nello spazio, nella storia delle civiltà che si sono intessute in quel Mare Nostrum che appare matrice primigenia, luogo permeabile di culture, arti e saperi.

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