Giovedì 19 dicembre ore 17:00 vi aspettiamo presso la Basilica di San Saturnino in piazza San Cosimo a Cagliari per l’incontro “La scrittura nei palazzi micenei come strumento di amministrazione e memoria”.
Paolo Sabattini, Dottorando di ricerca in Studi indoeuropei, Università della California – Los Angeles e Scuola Americana di Studi Classici Atene, terrà l’incontro nell’ambito della rassegna “Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio” a cura di Maria Antonietta Mongiu e Francesco Muscolino.
Il mondo egeo offre uno dei racconti più affascinanti sull’evoluzione della scrittura, un percorso che attraversa diversi sistemi grafici prima del ben noto alfabeto greco. Le scritture egee pre-alfabetiche, come il geroglifico cretese e la lineare A, rappresentano le prime fasi di questa evoluzione, culminata con la lineare B, in uso nel II millennio a.C. Decifrata nel 1952, la lineare B ha svelato il greco più antico a noi conosciuto, il miceneo, attestato su tavolette d’argilla ritrovate nei palazzi micenei di Cnosso, Pilo, e
in altre località. Questi documenti testimoniano l’uso della scrittura come strumento per registrare transazioni economiche, inventari e risorse, offrendo uno spaccato dell’organizzazione amministrativa dell’età del Bronzo. La decifrazione della lineare B, realizzata grazie al lavoro di Michael Ventris e John
Chadwick, e al contributo preliminare di Alice Kober, rappresenta un caso unico nella storia, essendo avvenuta senza testi bilingui di supporto. Attraverso l’analisi statistico-combinatoria dei segni e l’identificazione di sequenze caratterizzate da variazioni sistematiche, è stato possibile attribuire valori fonetici a segni “muti” e ricostruire aspetti fondamentali della lingua micenea. Questo processo ha permesso di riconoscere termini legati a nomi di località, divinità, oggetti e attività economiche, gettando nuova luce sulla società palaziale micenea. Il confronto tra il greco miceneo e il greco alfabetico offre inoltre preziose indicazioni sulle trasformazioni linguistiche e culturali tra l’età del Bronzo e le epoche successive. Lo studio dei documenti micenei apre anche altre prospettive d’indagine, non solo sulla scrittura come mezzo, ma anche come attività umana. Spostando l’attenzione sull’altro lato del calamo, i funzionari di palazzo emergono attraverso i loro documenti, benché anonimi. Con loro, si delinea una pratica scrittoria quotidiana e precisa, ma al tempo stesso soggetta a errori, variazioni e adattamenti pratici. Questi aspetti rivelano una dimensione concreta e umana dell’amministrazione micenea, in cui la scrittura non era un semplice strumento di registrazione, ma piuttosto una forma dinamica di comunicazione.
L’incontro si terrà alle ore 17:00 presso la Basilica di San Saturnino oppure potrà essere seguito da remoto in diretta streaming su Facebook e YouTube.