Giovedì 8 maggio ore 18:00 vi aspettiamo presso la Basilica di San Saturnino in piazza San Cosimo a Cagliari per l’incontro “La Reale Società Agraria ed Economica di Cagliari: le Accademie agrarie dall’età di Carlo Felice alla contemporaneità”.
Giuseppe Pulina, Prorettore alla ricerca Università di Sassari, e Sandra Pili, Ricercatrice Cagliari, terranno l’incontro nell’ambito della rassegna “Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio” a cura di Maria Antonietta Mongiu e Francesco Muscolino.
I Dialoghi di Archeologia Architettura Arte e Paesaggio, organizzati dai Musei nazionali di Cagliari, hanno spesso tematizzato il Settecento in Sardegna. Secolo denso che pone le basi per radicali trasformazioni attuate dalla fine del secolo e nell’Ottocento. Diverse Lectiones hanno analizzato opere di studiosi sardi vissuti nel Settecento sui contenuti e su quanto abbiano inerito nella costruzione della percezione della Sardegna e dei suoi abitanti. Le classi dirigenti sarde, come nelle altre epoche, non vivevano fuori dal mondo e l’isola non era una monade come, talvolta, si vorrebbe far credere. D’altra parte, alcuni gesti politici dei Savoia, venuti dopo gli Spagnoli, interpellano gli storici per approfondimenti e giudizi meno ideologici. Vale anche per Carlo Felice, approdato in città il 3 marzo 1799, oggetto di feroci critiche. Grazie a lui, tuttavia, fu fondato nel 1800, e aperto al pubblico nel 1802, il Gabinetto di Archeologia e Storia naturale, progenitore dei Musei nazionali di Cagliari, su sollecitazione di Lodovico Baylle e Leonardo De Prunner. Donò nel 1805 le collezioni alla Regia Università perché fossero allestite nel palazzo Belgrano, attuale Rettorato. La Sardegna, terra incognita, era percepita come altro e altrove. In tale contesto nel 1804 fu istituita la Reale Società Agraria ed Economica di Cagliari “ad esempio d’altre consimili, che si resero illustri presso le più colte Nazioni”. Accademia non solo letteraria, ma pratica, divulgatrice e propositrice delle riforme nel settore agrario, industriale e commerciale, per la rinascita dell’isola e il suo sviluppo. La Reale Società Agraria ed Economica di Cagliari, ispirata ai principi fisiocratici e liberali, mirava a modernizzare la Sardegna, eliminando il feudalesimo, la comunione delle terre, l’arretratezza economica. I principali campi di azione riguardavano la riforma agraria per promuovere la privatizzazione delle terre e per ridurre, al contempo, i conflitti tra agricoltori e pastori; la politica agricola per introdurre nuove colture (cotone, patate, riso) e migliorare le tecniche agrarie; la riforma di carri e strade con la progettazione di veicoli più efficienti e meno dannosi per le strade. La politica commerciale con il sostegno al libero mercato e l’abolizione dei privilegi corporativi dei Gremi. Ma nondimeno, l’istruzione con l’istituzione di scuole per alfabetizzazione e attivare la formazione tecnica, svincolate dal clero; l’introduzione di pesi e misure ovvero del sistema metrico decimale; e, infine, la protezione e la gestione sostenibile dei boschi. La Reale Società Agraria ed Economica rappresentò un importante strumento di modernizzazione per la Sardegna, cercando di bilanciare le esigenze di sviluppo con il mantenimento dell’ordine sociale. Il suo operato gettò le basi per una radicale trasformazione, pur operando in un contesto di assolutismo e resistenze locali.
L’incontro si terrà alle ore 18:00 presso la Basilica di San Saturnino oppure potrà essere seguito da remoto in diretta streaming su Facebook e YouTube.