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LA FILOSOFIA COME DIALOGO
Giovedì 15 alle ore 18:30 presso la Basilica di San Saturnino, Piazza San Cosimo, Cagliari, si terrà il ventiseiesimo appuntamento dei “Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio” organizzati dal #MuseoArcheologicoCagliari.

Questa settimana Maria Teresa Marcialis, Storica della Filosofia, Università degli Studi di Cagliari, terrà un incontro dal titolo “La Filosofia come dialogo ”.

L’evento sarà trasmesso anche in diretta streaming sul canale Youtube e sulla pagina Facebook del Museo.

Quando parliamo dei fondamenti della nostra cultura, bisogna ammettere che l’elemento istitutivo non può che essere la filosofa. Si potrà dire, a ragione, che lo sia anche l’epica di Omero. Chiunque esso fosse. Ha a che fare, infatti, con quanto Giorgio Colli, nel suo insuperato “La sapienza greca” ci ha insegnato. Tematizza quanto la sapienza autentica, nella fattispecie di vera folgorazione, derivasse da Dioniso o Apollo e fosse da loro elargita attraverso i riti orfici o eleusini e senza distinzioni troppo rigide tra le due divinità.

Lo precisa, non diversamente, Elémire Zolla, persino, nell’introduzione di quel fascinoso libro. Una sapienza che gli dèi elargivano agli uomini non tanto attraverso il ragionamento o la dialettica ma, soprattutto, attraverso indicibili folgorazioni o estasi o traiettorie oniriche.

La dimensione che Colli definì presocratica dice di un tempo o di tempi dominati da un’oralità generativa di mondi, certamente non fuori dalla storia ma altro dalla cultura storicistica che il dominio della tradizione scritta imporrà. Accamperà primati, difficilmente, rimuovibili. Da allora le accezioni di “filosofia” nella storia della cultura e nella vita quotidiana sono molteplici e ne snaturano molto spesso il senso.

La definizione di “Filosofia come dialogo” vuol sottolinearne la specificità ove si intenda “dialogo” non come forma letteraria e di scrittura o come tecnica strumentale al raggiungimento di un fine, sia pure la “verità”, ma come “essenza” della Filosofia inquanto tale, come sapere scientifico.

Questo nella convinzione che suo compito sia “domandare”, sempre ulteriormente domandare, non accontentarsi delle risposte ma andare oltre, oltre l’ovvio e l’acquisito, e naturalmente oltre l’opinione comune e la chiacchiera quotidiana. Ed è quanto hanno fatto tutti i filosofi e il loro “sapere”, da quelli, noti a tutti, come il Socrate platonico o il Descartes della Ricerca della verità e delle Meditationes, a quanti, meno noti, come il Gadamer di Verità e metodo.

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