Sabato 8 dicembre, il Museo Archeologico di Cagliari ha inaugurato la mostra “Donna o dea. Le figure femminili nella preistoria e protostoria sarda.”
La mostra è stata presentata a un pubblico particolarmente numeroso dal direttore del Polo museale Giovanna Damiani, da Roberto Concas direttore del Museo archeologico, e dalla vice direttrice Manuela Puddu.
La mostra, curata da Silvia Fanni, Marcella Sirigu, Laura Soro, con la collaborazione di Consuelo Congia (White Rocks Bay), intende celebrare la figura femminile dalla preistoria sino alla contemporaneità.
L’esposizione presenta una ricca collezione di statuette dalle forme sinuose, le “Dee madri”, probabile simbolo di Fertilità e Maternità. II numero delle statuette, riemerse in diversi contesti, testimonia la loro diffusione nell’Isola e l’evoluzione dello stile dalle forme tondeggianti allo stile cruciforme.
La Venere di Savignano, ascrivibile al paleolitico peninsulare, metafora della Donna che dà la vita, accoglie il visitatore e lo accompagna idealmente attraverso il percorso che ospita tra le altre, il Telaio “Terra”, opera di Maria Lai, artista contemporanea di Ulassai, emblema delle attività tradizionali delle donne.
La visita prosegue con un’immagine dalla potenza fortemente evocativa: “La Madre dell’ucciso”, statuetta bronzea che rappresenta l’incontro con il dolore di una Donna e Madre dell’età nuragica.
Il percorso si chiude, in maniera circolare, con la presenza di un telaio del 1800, sul quale, il giorno dell’inaugurazione, le mani abili di un’artigiana hanno intessuto un tappeto dalle trame vivaci.
La mostra sarà visitabile sino al 12 maggio 2019.
Testo a cura di: Silvia Pierazzi
Foto a cura di: Mariano Zuddas, Silvia Pierazzi