Giovedì 26 alle ore 17:00 presso la Basilica di San Saturnino, Piazza San Cosimo, Cagliari, si terrà l’undicesimo appuntamento dei “Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio” organizzati dal Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Questa settimana il docente di storia contemporanea Marco Pignotti terrà un incontro dal titolo “Il sonno della ragione genera mostri”.
C’è una parola greca, Mnemosine, che corrisponde ad un personaggio femminile della mitologia.
Figlia della terra e del cielo, sta a significare la memoria e le pratiche del ricordare. Le due cose non sono né scontate né contestuali. Sarebbe stata Mnemosine a nominare le cose e quindi a presiedere alla nascita del linguaggio. Ma cosa mai sarebbe successo se non avesse dato agli umani la capacità di restituire i nomi alla memoria umana. Come molte figure femminili della mitologia fu amata da Giove e, secondo Esiodo, insieme generarono le nove Muse.
Nel mondo antico madre e figlie avevano speciali luoghi di culto affinché la dimenticanza venisse tenuta lontana. Quale tragedia quando accade alle singole persone e alle comunità. Ecco perché, oggi, più laicamente ma non meno efficacemente, abitano quei luoghi speciali che chiamiamo Musei, in loro onore. Non solo luoghi dove le testimonianze materiali e immateriali prodotte nei millenni dagli uomini vengono custodite. Lo sono in virtù della Costituzione. Per mandato della stessa, vi sono praticate azioni educative affinché si ritrovi la memoria e la si restituisca alla comunità.
Ecco perché il Giorno della Memoria che si celebra il 27 gennaio di ogni anno, abita il Museo archeologico nazionale di Cagliari. Non a caso il 27 gennaio del 2022 l’ingresso dell’Ex Regio Museo, conservatosi senza modifiche, è stato dedicato a Doro Levi, Direttore del Museo che fu vittima delle Leggi raziali del Fascismo. Da allora il suo nome è Ianua Doro Levi. Perché non si dimentichi corre l’obbligo di nominare luoghi e persone.
Ecco perché la Lectio magistralis del 26 gennaio a San Saturnino è, non diversamente, l’occasione per parlare nello specifico della memoria “ritrovata”. Si tratta di un vero e proprio esercizio finalizzato a non disperdere un patrimonio di figure che altrimenti finirebbero consegnati all’oblio. Nei luoghi delle Muse, dove si conserva la memoria dei documenti, dei beni culturali tutt’altro che inanimati, è obbligo ricordare le genealogie di quanti/e si sono adoperati per costruire la nazione.
Corre l’obbligo di abitare sempre più spesso tutte le azioni necessarie perché illustri personaggi ma anche anonimi siano celebrati. Personalità che hanno illustrato la Sardegna e anticipato all’Italia le buone pratiche politiche e civili. Le Targhe che campeggiano nella Ianua Doro Levi dell’ex Regio Museo, ad oggi, sono dedicate a Doro Levi, ad Antonio Gramsci, a Francesco Cocco Ortu, la dedicazione della prima Sala a Giovanni Lilliu di qualche giorno fa, raccontano la strada tracciata per non dimenticare. Va oltre la Giornata della memoria che rimane un fulcro fondante.
L’evento sarà trasmesso anche in diretta streaming sul canale Youtube e sulla pagina Facebook del Museo.