Bisogna spostarsi a Pisa per trovare un ciclo di immagini che raffiguri la vita e il martirio di Efisio, un complesso di affreschi purtroppo pesantemente danneggiati dal tempo e dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale.
Qui, negli anni 1390-1391, il pittore Spinello Aretino, considerato l’ultimo erede di Giotto, aveva affrescato, su incarico dei responsabili dell’Opera del Duomo, una porzione della parete sud con storie dei santi Efisio e Potito.
Il ciclo pittorico descrive sei scene della vita e della passione di Efisio, scelti tra gli episodi offerti nel testo (redatto secoli prima) della Passio.
Efisio è rappresentato come un soldato, abbigliato con vesti azzurre, raffigurato soprattutto come combattente contro i Barbari/Saraceni: il Santo appare adottato da Pisa, come illustra bene la scena in cui Efisio prende in consegna lo stendardo emblema della città da un angelo che reca un’armatura con la croce bianca in campo rosso.
Nel 2009, dopo un accurato restauro, tre grandi quadri sono stati ricollocati nel Camposanto monumentale.
Testo di Fabio Pinna
Nelle immagini particolari del ciclo di affreschi di Spinello Aretino dal Camposanto Monumentale di Pisa.