Giovedì 20 febbraio ore 17:00 vi aspettiamo presso la Basilica di San Saturnino in piazza San Cosimo a Cagliari per l’incontro “Cinquanta anni senza/con Giovanni Nonnis”.
Giovanni Columbu, regista e scrittore, e Gabor Pinna, collezionista d’arte, terranno l’incontro nell’ambito della rassegna “Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio” a cura di Maria Antonietta Mongiu e Francesco Muscolino.
Il titolo lo dice con chiarezza: cinquanta anni dalla scomparsa di un artista e da un’importante mostra che Placido Cherchi curò per il Comune di Nuoro nel marzo del 1976. Non era il primo lavoro di Cherchi sull’artista nuorese. Gli aveva dedicato una breve monografia nel 1970: Dipinti di Giovanni Nonnis, tip. Pisano. Erano i tempi in cui ammiravamo le sue opere esposte nella Porta d’oro di Via Garibaldi. Non era una Galleria ma piuttosto un negozio di componenti d’arredo. Bisogna rammentare che nei suoi confronti aleggiava una sorta di ostracismo. Era talmente inattuale da convincere un critico-filosofo assai poco conformista, come fu Placido Cherchi, ad esserne mentore e profondo ermeneuta. Alle sue prime ri-valutazioni critiche si aggiunge nel 1978 l’articolo (Grotta della Vipera. n. 12-13 1978), Pittura e mito in Giovanni Nonnis, base fondamente dell’omonimo libro edito nel 1990. Un ulteriore approfondimento Cherchi lo aveva esperito nel gennaio del 1984, n 3 di Thelema, con “Jeux interdits”. Qualche mostra o ulteriori pubblicazioni non hanno alterato l’ordito e la trama presupposti da Placido Cherchi. Pertanto, si attende una ripresa di studi su questo sardo, geniale e visionario, che, oltrepassando Cherchi, scruti Nonnis e il contesto artistico sardo di quegli anni così generativi. Nel mentre tre opere di Giovanni Nonnis sono fulcro fondamentale del progetto Prendas Torradas e dialogano con i mondi da lui sempre evocati nella Sala dei bronzi nei Musei Nazionali di Cagliari. E intanto un altro artista ha costruito, in un bellissimo documentario, una biografia possibile. L’esperimento è un libro biografico per immagini di un artista già noto e, solo in apparenza, fondato su materiali editi e ben classificati. In realtà costruisce l’opportunità di nuovi viaggi per seguire tracce verso luoghi reconditi. Ad esempio, nelle silenziose campagne del nuorese, dove forse accadde, proprio nella Necropoli di Sas Congias, che il desiderio di produrre segni e testimoniare le radici mitologiche del proprio mondo, abbia trovato in Giovanni Nonnis le sue prime sollecitazioni e, al tempo stesso, la prefigurazione degli esisti a cui, dopo diversi anni, egli sarebbe pervenuto. Sulle pareti di quelle tombe, incise sulla pietra, affiorano figure geometriche di esseri umani nell’atto di trapassare al mondo dei morti e, al contempo, testimoniare un modello iconografico straordinariamente vitale e moderno della figura umana. Quello stesso modello era certamente già nel cuore di Nonnis, il quale non si sottrasse al fascino di altre innumerevoli sperimentazioni e viaggi e ricerche, anche lontano dall’Isola. Ma alla fine tornò a quell’inizio per mettere a punto e focalizzare la sua ricerca pervenendo alla progressiva riduzione della forma alla sua essenza e alla sua originaria matrice mitologica. Costruire un libro biografico per immagini su Giovanni Nonnis ha significato dare vita a una sorta di rudimentale set cinematografico e riprendere, per il breve tempo di uno sguardo, le diverse opere. Una sorta di rito volto a evidenziare il carattere di dono insito in ogni singola opera su cui le parole di Placido Cherchi gettano affascinanti bagliori di luce. L’epopea dei cavalli scheletrici, i guerrieri e le matrici, la strutturale impossibilità che quell’artista fosse compreso dai contemporanei e proprio per questo il suo inevitabile destinarsi a sopravanzarne i tempi.
L’incontro si terrà alle ore 17:00 presso la Basilica di San Saturnino oppure potrà essere seguito da remoto in diretta streaming su Facebook e YouTube.