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La statua del Dio Bes da Bithia
La statua di Bes esposta al Regio Museo
8 agosto 2014

La statua del dio Bes esposta al 2° piano del Museo Archeologico proviene dalla città di Bithia, presso la località di Chia. Bithia era nota solo dalle fonti storiche, la sua ubicazione esatta fu scoperta negli anni ’30, quando una mareggiata scoprì delle strutture nei pressi della Torre spagnola.

Antonio Taramelli, Soprintendente alle Antichità della Sardegna scavò il sito nel 1933, ritrovando un tempio, al cui interno era la statua del dio Bes ed un’iscrizione in punico, che ricorda il restauro sotto l’imperatore Marco Aurelio o Caracalla (II o III secolo d.C.).

Bes è una divinità salutifera del pantheon egizio, giunto in Sardegna al seguito dei Fenici e poi dei Punici come guaritore e protettore dalla cattiva sorte. Le numerose raffigurazioni sarde del dio, amuleti, figurine in terracotta e statue da Bithia, Maracalagonis, Cagliari e Fordongianus, sono prova della diffusione del suo culto. Bes continuò ad essere venerato anche in età romana, collegato al culto orientale della dea egizia Iside.

La statua bithiense rispecchia l’iconografia egiziana, con il suo aspetto tozzo, il volto largo, il torso nudo con il ventre prominente ed il perizoma. Avvolto attorno all’avambraccio è un serpente simbolo della guarigione. La mano destra è sollevata nella posa benedicente.

La datazione della statua è controversa, a causa dell’assenza di dati di scavo certi, ma l’iscrizione neopunica del II-III secolo e la diffusione dei culti isiaci nello stesso periodo, fanno propendere per la piena età romana.

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