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Acquerello del cosiddetto Cubicolo di Giona
Cubicolobis
2 maggio 2014

L’acquerello riproduce le raffigurazioni scoperte all’interno del cosiddetto cubicolo di Giona messo in luce nella collina di Bonaria a Cagliari nel 1888, durante dei lavori finalizzati all’apertura di una nuova strada nell’adiacente cimitero monumentale. L’opera pittorica venne realizzata da Filippo Nissardi al momento della scoperta e riveste un’importanza fondamentale dal momento che gli originali sono del tutto scomparsi. La composizione si articola in tre distinte scene: due di ambientazione marina, relative alla predicazione evangelica, e una di ambito campestre, ispirata alla salvazione dell’anima. La prima scena si rifà al passo evangelico in cui viene affidata agli apostoli la missione di evangelizzare e li ritrae come “pescatori di uomini”; la seconda scena è incentrata sul ciclo di Giona: il profeta che viene inghiottito dalla pistrice e poi rigettato dopo tre giorni, raffigurato nella parte finale inginocchiato sotto un pergolato di zucche in atteggiamento di orante. Infine una scena di ambientazione campestre in cui primeggia la figura del buon pastore, già icona di philantropia e humanitas in ambito pagano, che nell’arte cristiana costituisce un richiamo esplicito alla parabola della pecorella smarrita. Gli affreschi di Bonaria vengono datati agli inizi del secolo IV e documentano la presenza in città di una comunità cristiana che recepisce in maniera matura e rielabora la catechesi impartita dalla Capitale.

Cronologia: sec. IV d. C.

Località di provenienza: Cagliari (CA)

Raffigurazione degli apostoli e ciclo di Giona

Raffigurazione degli apostoli e ciclo di Giona

 

Buon pastore

Buon pastore

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